Mobilità e trasporto urbano
MOBILITÀ URBANA
Progetto U-MOVE: sviluppare, testare e implementare soluzioni di mobilità urbana per un trasporto intermodale senza soluzione di continuità e un migliore utilizzo del territorio urbano
05.10.2018
Testo dell’articolo
Sono partner dell’iniziativa i principali player sia pubblici che privati del settore: Politecnico di Milano, Università degli Studi di Genova, Centre for Research and Technology Hellas – CERTH (Grecia), ENI, FCA-CRF, Ferrovie dello Stato Italiane, IVECO, Swarco Mizar, TIM. Il progetto prevede inoltre il coinvolgimento delle Regioni Piemonte e Liguria e delle Città di Torino, Genova e Trento.
L’hub si interfaccerà con gli altri nodi del progetto previsti nelle altre regioni europee: un consorzio di 50 partner pubblici e privati provenienti da Francia, Germania, Italia, Grecia, Spagna e Paesi Nordici che opereranno in sinergia per la raccolta e il coordinamento delle best practices sulla mobilità urbana rivolte al trasporto di persone e merci.
Ricerca, educazione e innovazione sono le parole chiave del progetto, che affronterà le principali sfide sociali legate alla mobilità di persone e beni nelle aree urbane. L’approccio si concentra sui bisogni dell’utente (cittadino, operatore, spedizioniere, trasportatore), proponendo soluzioni efficienti ed efficaci, ma allo stesso tempo sostenibili, attente al consumo di suolo, così come all’inclusione di tutte le categorie di utenti.
L’obiettivo finale della partnership sarà quello di contribuire alla crescita economica dell’Europa, conciliando le esigenze individuali del viaggiatore con quelle della società nel suo insieme. In questo contesto, un ruolo chiave è affidato alle città e alle regioni, che partecipano direttamente alla governance di U-MOVE, non limitando il proprio ruolo a quello di Living lab, ma partecipando direttamente al processo di innovazione e co-creazione.
Testo redatto su fonte Politecnico di Torino del 5 ottobre 2018
Per approfondimenti sul progetto U-MOVE: www.umove-kic.com
Images credit: Beboy/FOTOLIA.COM
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GESTIONE DEL TRAFFICO URBANO
Ricercatori CNR/MIT hanno sviluppato un algoritmo in grado di ridurre la congestione del traffico veicolare, garantendo gli stessi livelli di servizio, anche senza viaggi condivisi
27.05.2018
Testo dell’articolo
Un team di ricercatori dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIT) di Pisa, del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e della Cornell University di New York ha elaborato un sistema matematico-informatico in grado di ridurre del 30% le flotte di autoveicoli come quella dei taxi di New York, garantendo gli stessi livelli di servizio e senza ricorrere a viaggi condivisi, riducendo il traffico veicolare e favorendo anche turni di lavoro ridotti ai tassisti.
I ricercatori hanno utilizzato un metodo innovativo basato su un modello chiamato “rete di condivisione dei veicoli“. I membri del team hanno caratterizzato ogni viaggio in taxi in base a quattro parametri: tempo e coordinate GPS del punto di raccolta e di quello di discesa del passeggero. Un algoritmo ha quindi identificato la sequenza di viaggi che può essere servita da un singolo veicolo con il minimo tempo di percorrenza tra ciascun punto di raccolta e discesa. Il test ha coinvolto i 13.500 taxi di New York nel corso di un anno, per oltre 150 milioni di viaggi. L’applicazione del metodo dimostra che la flotta può essere ridotta di oltre il 30% rispetto ai livelli attuali, fornendo livelli di servizio ottimali per gli utenti.
I precedenti tentativi dei ricercatori di ridurre le flotte di veicoli potevano funzionare per piccole quantità e non per i grandi numeri di città come New York, Milano o Roma, mentre lo studio rivela che è possibile ridurre in maniera significativa anche flotte molto numerose. Questa riduzione potenziale del traffico non presuppone alcuna condivisione dei viaggi da parte dei passeggeri, ma è più semplicemente il frutto di una riorganizzazione che potrebbe essere eseguita con una semplice app per smartphone in tutto simile a quelle già in uso per prenotare taxi.
Le auto private lasceranno gradualmente il posto a servizi di mobilità condivisa con operatori che offriranno diverse modalità di trasporto su richiesta, così come l’avvento delle auto a guida autonoma e l’emergere di nuovi servizi di mobilità on-demand, cambieranno radicalmente il modo di viaggiare nelle città del futuro.
Testo redatto su fonte CNR del 24 maggio 2018
Per approfondimenti: Addressing the minimum fleet problem in on-demand urban mobility – Nature | 23.05.2018
Progetto Minimum Fleet: senseable.mit.edu/MinimumFleet
Images credit: Carlo Ratti/Senseable City Lab/MIT
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GESTIONE DEL TRAFFICO URBANO
Slot-Based System: sistema avanzato per la gestione del traffico veicolare concepito per eliminare le code in corrispondenza degli incroci, riducendo ritardi e smog
19.03.2016
Testo dell’articolo
Il sistema SBS per la viabilità degli incroci prende spunto dalla gestione degli aerei ed aeroporti, chiamato sistema a “slot”: esso garantisce ad ogni veicolo uno “slot”, ossia uno spazio temporale personalizzato per attraversare l’incrocio, eliminando in questo modo la necessità di doversi fermarsi tipica dei semafori. La velocità dei veicoli viene controllata in modo che ogni auto raggiunga l’incrocio in corrispondenza dello ‘slot’ assegnatole come fossero sulla pista di un aeroporto. Il tutto grazie ad un algoritmo ed a tecnologie già esistenti su molte autovetture che permettono alle stesse di dialogare tra loro.
La transizione dai semafori a questo innovativo sistema può migliorare sostanzialmente l’efficienza degli incroci: le nostre mostrano per la prima volta in maniera scientifica che, con i volumi di traffico attuali, le file scomparirebbero ed i ritardi nel raggiungere la destinazione sarebbero quasi nulli. Questo risultato contribuirebbe anche a ridurre significativamente i livelli di inquinamento dell’aria.
Gli incroci a slot possono essere equiparati anche a “rotonde smart” alle quali il mezzo arriva con una velocità rallentata in automatico ma non fermandosi mai, come invece avviene negli incroci semaforici tradizionali dove oltre a fermare l’autoveicolo, lo stesso deve ripartire da una velocità pari a zero. I risultati ottenuti nelle stesse condizioni di sicurezza, dimostrano che, rispetto al semaforo, il nuovo sistema raddoppia il numero di auto che l’incrocio può gestire senza la creazione di code.
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) ed i veicoli a guida autonoma cambieranno il panorama della mobilità urbana, ed in un futuro molto prossimo, in cui tutte le auto saranno autonome, possiamo immaginarci che i veicoli non avranno più bisogno di fermarsi agli incroci, ma potranno continuare a muoversi senza collisioni. I risultati, ottenuti nelle stesse condizioni di sicurezza, dimostrano che, rispetto al semaforo, il sistema a ‘slot’ può raddoppiare il numero di auto che l’incrocio può gestire.
Testo redatto su fonte CNR del 17 marzo 2015
Per approfondimenti:
Revisiting Street Intersections Using Slot-Based Systems – PLOS ONE | 16.03.2016
Slot-based System: senseable.mit.edu/light-traffic
Image credit: MIT Senseable City Lab
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SICUREZZA DEI TRASPORTI STRADALI
Riduzione del rischio di incidenti: sviluppata una tecnologia che, utilizzando sensori innovativi e algoritmi per l’analisi in tempo reale, rileva lo stato di usura degli pneumatici
24.10.2015
Testo dell’articolo
Qualora il sistema, utilizzando sensori innovativi e algoritmi per l’analisi in tempo reale, con i quali raccoglie dati sullo stato di usura e di esercizio degli pneumatici, rilevi un rischio imminente, è in grado di comunicare al conducente un allarme, facendo scattare l’avvio tempestivo delle procedure per la messa in sicurezza del veicolo. Questo rende più efficace la prevenzione e riduce il rischio di possibili incidenti, prevenendo, ad esempio, l’esplosione improvvisa di un pneumatico.
Le informazioni rilevate dal sistema possono poi essere utilizzate anche per altre finalità. In particolare, i dati raccolti possono migliorare l’impatto ambientale causato dall’usura, contribuendo a ridurre significativamente le emissioni di CO2, oltre ad ottimizzare il consumo di carburante. Questo risultato comporta una diminuzione dei costi di manutenzione, poiché consente di adottare opportuni interventi preventivi (come la riparazione o la sostituzione degli pneumatici prima che si verifichino ulteriori livelli di deterioramento), la cui omissione potrebbe compromettere la sicurezza globale del veicolo, e quindi quella del suo conducente.
Testo redatto su fonte Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa del 21 ottobre 2015
Image credit: Nokian Heavy Tyres Ltd
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VEHICLE SHARING
Sviluppato un innovativo algoritmo che, fornendo una stima della posizione del veicolo più vicino nell’arco di 24 ore, consentirà di pianificare in anticipo gli spostamenti
13.09.2015
Testo dell’articolo
Rispetto alle informazioni erogate dagli attuali modelli di condivisione (come, ad esempio, il numero di veicoli presenti all’interno di un raggio predefinito), quella aggiuntiva fornita dal nuovo algoritmo è sicuramente utile e di immediata comprensione. Questo consentirà agli utenti di poter pianificare anticipatamente i propri spostamenti con i più moderni sistemi di vehicle-sharing, preservandone al contempo la grande versatilità.
Il funzionamento del sistema si basa su un modello statistico dell’analisi dello storico delle auto della flotta: per tale motivo non dà informazioni certe, ma fornisce piuttosto una stima del raggio massimo entro il quale il veicolo verrà a trovarsi. Secondo i test di simulazione effettuati dai ricercatori, l’algoritmo ha comunque un intervallo di confidenza molto alto, che gli consente di predire con una buona accuratezza la distanza a cui un’auto sarà disponibile.
Testo redatto su fonte Politecnico di Milano del 10 settembre 2015
Image credit: Politecnico di Milano
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GUIDA AUTONOMA
Nel Michigan (USA) nasce Mcity, la prima “città” al mondo allestita per sperimentare in un ambiente simulato le tecnologie dei veicoli connessi e della guida autonoma
26.08.2015
Testo dell’articolo
La test track è stata progettata e realizzata dal Mobility Transformation Center (MTC) una partnership pubblico-privata avviata dall’University of Michigan, e che vede coinvolti, tra gli altri, il Michigan Department of Transportation (MDOT) e diversi importanti enti del settore.
L’University of Michigan studia da tempo le potenzialità delle vetture connesse, e per Peter Sweatman, direttore dell’MTC, la mobilità connessa e autonoma sarà un’autentica rivoluzione per gli ambiti della sicurezza, dell’efficienza, dell’accessibilità e del risparmio energetico. I contesti urbani però mettono alla prova gli algoritmi di guida autonoma più duramente di parcheggi vuoti e circuiti: la segnaletica è più complessa e la presenza di svolte, incroci e semafori costringe l’intelligenza artificiale di bordo a fare sforzi significativi per rispettare in sicurezza le regole della circolazione.
Per questo motivo è stato necessario realizzare un ambiente simulato, il più realistico possibile ma al tempo stesso sicuro. A tal fine Mcity riproduce aree urbane ed extra-urbane dotate di una rete stradale provvista di segnaletica, incroci, lampioni, rotatorie, semafori, marciapiedi, facciate di edifici e altri elementi urbani utili per condurre gli esperimenti e misurare le performance della tecnologia che preludono ai test sulle strade pubbliche. Per rendere lo scenario più verosimile sono state riprodotte anche alcune criticità che si possono incontrare in un vero ambiente urbano, come graffiti che coprono segnali stradali e strisce pedonali scolorite.
Mcity rappresenta il primo passo concreto verso un progetto che entro il 2021 prevede l’arrivo sulle strade di Ann Arbor di circa 2.000 auto connesse e autonome. La località, tuttavia, ha già conosciuto esperimenti di questo tipo: tre anni fa, gli stessi promotori di Mcity hanno lanciato una tecnologia in grado di supportare 3.000 veicoli connessi, un’iniziativa che prevede la gestione di una flotta vicina alle 10.000 unità. Allo stesso tempo, nel Michigan del sud est, l’MTC sta avviando una partnership con istituzioni e privati per gestire altri 20.000 auto ad alta tecnologia.
Mcity è già costata 10 milioni di dollari, per lo più finanziati dall’Università e dallo Stato del Michigan: a questo capitale si aggiungerà il contributo di 15 partner industriali, ognuno chiamato a investire un milione in tre anni, mentre altri 33 “Affiliate Members” contribuiranno ciascuno con 150.000 dollari, sempre in tre anni.
Testo redatto su fonte MTC/University of Michigan del 20 luglio 2015
Per approfondimenti sull’MTC: www.mtc.umich.edu
Image credit: University of Michigan
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MOBILITÀ ELETTRICA
L’ENEA sta sviluppando tecnologie innovative per realizzare batterie idonee alla ricarica rapida, con una maggiore capacità di accumulo ed un più lungo ciclo di vita
31.07.2015
Testo dell’articolo
Per ridurre l’impatto sulla rete elettrica di distribuzione e soddisfare l’esigenza di avere infrastrutture di ricarica anche in contesti potenzialmente onerosi e antieconomici, la nuova frontiera della ricerca sfrutta l’integrazione di più sorgenti elettriche, quali le rinnovabili o un accumulo stazionario.
Nel caso del trasporto pubblico i benefici offerti dalla ricarica rapida assumono un’importanza strategica. A questo proposito l’ENEA ha sviluppato il sistema di accumulo per minibus elettrici, realizzato in collaborazione con le Università di Pisa e di Roma “La Sapienza”. Il sistema è costituito da 24 moduli al litio in grado di fornire una capacità complessiva di 240 Ah, che su una tratta urbana di 4/5 km, ricaricando in 5 minuti, durante la sosta al capolinea, consente al mezzo di rimanere in servizio continuativo.
L’obiettivo a medio termine indicato a livello europeo è la creazione di una rete di punti di ricarica pubblica nel rapporto di 1 per ogni 10 strutture di ricarica complessive presenti sul territorio. Ad oggi esistono stazioni di ricarica in grado di eseguire l’operazione in meno di 30 minuti, ma si punta ad avere batterie più performanti, in grado di consentire un’autonomia maggiore, permettendo l’uso del mezzo elettrico anche oltre l’ambito urbano.
In tale contesto l’Italia ha già adottato il “Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica” per lo sviluppo competitivo della mobilità a zero emissioni, anche per colmare il gap che separa l’Italia dagli altri Paesi dell’’Unione. Secondo l’European Automobile Manifacturers’ Association (ACEA) il mercato dei veicoli elettrici è infatti in espansione: la crescita in Europa è costante e le stime migliori indicano al 2025 un milione di veicoli elettrici immatricolati ogni anno, mentre in Italia il mercato delle nuove auto elettriche vale solo lo 0,1% del mercato automobilistico complessivo.
Testo redatto su fonte ENEA del 30 luglio 2015
Image credit: Bredamenarinibus
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SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTI
Al fine di migliorare la sicurezza e l’efficienza delle autostrade europee, l’UE stanzia 50 milioni di euro per la realizzazione e l’uso degli ITS nel contesto di 5 progetti
02.02.2015
Testo dell’articolo
Si tratta del progetto URSA MAJOR che riguarda le strade che collegano i porti del Mare del Nord, la Ruhr e l’area del Reno nonché le aree metropolitane della Germania meridionale e dell’Italia settentrionale. Anche Austria e Svizzera vi partecipano in quanto paesi di transito. 10 milioni di euro del bilancio UE serviranno per migliorare i servizi di trasporto merci e gli autotrasportatori saranno i beneficiari potendo contare su migliori parcheggi, migliore navigazione, minori ritardi. In particolare URSA MAJOR, entro la fine 2015, svilupperà lungo le autostrade che collegano Amsterdam con Roma un sistema di parcheggio intelligente con standard comuni che assicurerà maggiore disponibilità di parcheggi, che saranno anche più sicuri, fornirà un sistema di navigazione satellitare con informazioni molto dettagliate sul traffico e migliorerà il livello dei servizi al trasporto di merci riducendo i ritardi e i congestionamenti dovuti al traffico.
Gli altri quattro progetto sono: CROCODILE che riguarda i corridoi stradali Baltico-Adriatico (che collega la Germania all’Italia e alla Slovenia), Reno-Danubio (che collega la Germania alla Bulgaria) e quello che collega la Germania alla Grecia; NEXT-ITS che interessa il corridoio che da Oslo e dal confine tra Finlandia e Russia al Nord attraversa Copenaghen per arrivare a Brema e Hannover; MedTIS che realizzerà servizi ITS in Italia, Francia, Spagna e Portogallo, lungo il corridoio mediterraneo, collegando diversi importanti porti marittimi e il Mediterraneo con la costa atlantica; Arc Atlantique che collegherà snodi economici fondamentali nel Regno Unito, in Irlanda, in Francia, nei Paesi Bassi, in Belgio, in Spagna e in Portogallo.
Testo redatto su fonte “EUROPA Informa” del 28 gennaio 2015
Image credit: U.S. Department of Transportation
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TRASPORTO URBANO
TPL: siglato un accordo per l’integrazione tecnologica tra i bus elettrici di Finmeccanica-BredaMenarinibus e le infrastrutture di ricarica di ENEL Distribuzione
25.06.2014
Testo dell’articolo
Impegnate da anni nella ricerca di soluzioni di mobilità sostenibile, entrambe le Aziende considerano i mezzi elettrici di trasporto urbano come un‘opportunità concreta per le città di ridurre l’attuale impatto ambientale del traffico, in termini sia di inquinamento atmosferico, sia acustico. Dal canto loro, le Amministrazioni pubbliche e gli operatori di TPL manifestano un crescente interesse per soluzioni che consentano di integrare il parco dei mezzi pubblici con bus a trazione elettrica, soprattutto nei centri storici.
In questo contesto, il Memorandum siglato ha come principale obiettivo l’ideazione e lo studio di fattibilità della possibile integrazione tecnologica tra i bus elettrici di Finmeccanica-BredaMenarinibus e le infrastrutture di ricarica di ENEL Distribuzione. Nell’ambito di questa attività saranno eseguiti dei test di compatibilità tra i rispettivi prodotti; in una prima fase i test saranno effettuati utilizzando l’infrastruttura di ricarica “Fast Recharge” da 43 kW di ENEL e ZEUS (Zero Emission Urban System), il minibus da 6 metri prodotto da Finmeccanica-BredaMenarinibus. In un secondo momento, i test saranno estesi anche ad altri veicoli, sempre destinati al trasporto pubblico, in grado di supportare eventualmente altre modalità di ricarica, come, ad esempio, in corrente continua.
L’accordo prevede inoltre lo studio e sviluppo di servizi a valore aggiunto, che sfruttino l’interazione tra la piattaforma di gestione dell’Infrastruttura di ricarica ENEL e i sistemi di controllo e gestione dei bus elettrici, per incrementare le informazioni a disposizione dei cittadini e l’efficienza del servizio di trasporto pubblico.
Testo redatto su fonte FINMECCANICA del 24 giugno 2014
Image credit: BredaMenarinibus
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SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTI
Entro il 2018 saranno 420 milioni i “veicoli connessi”, rispetto ai 45 milioni del 2013, con una crescita annuale del 57% e un giro d’affari di 11,1 miliardi di dollari
30.04.2014
Testo dell’articolo
Sul mercato, attualmente, sono presenti tre soluzioni: smartphone usati per la gestione della connettività; tecnologia di bordo integrata e dedicata ai servizi di connettività; una combinazione delle due soluzioni precedenti, con lo smartphone usato per attività di intrattenimento e i sistemi integrati per i servizi telematici. Relativamente ai sistemi integrati, si calcola che entro il 2018 saranno 222 milioni le unità vendute. “La strategia della maggior parte dei produttori è quella di collegare le loro auto ad internet”, ha dichiarato Samuel Ropert, project leader della relazione. Il rapporto IDATE sostiene che tutti i principali operatori di telefonia mobile M2M sono interessati al progetto, in quanto rappresenta un importante mercato in crescita.
Oggi, il principale modello di business per gli operatori è il B2B2C, con gli operatori stessi che pagano i produttori per il traffico generato. Nell’ambito internet, Google si sta focalizzando sulla tecnologia di bordo e la raccolta dati per ottimizzare le informazioni all’utente, mentre Apple cerca di offrire nuove tecnologie per garantire interfacce con i propri prodotti. “In un contesto in cui le entrate mobili tradizionali sono piatte e addirittura in calo, in alcune regioni – ha commentato il portavoce del gruppo di ricerca – fornire connettività mobile in un’auto è un’opportunità di business chiave per le società di telecomunicazioni.” Si stima infatti che entro il 2018 il giro d’affari legato al mercato dei veicoli connessi raggiungerà gli 11,1 miliardi di dollari. Il rapporto attribuisce tale sviluppo alle norme europee sulla sicurezza e all’esigenza del settore dell’automotive di ricercare nuove fonti di guadagno.
Testo redatto su fonte IDATE del 29 aprile 2014 – www.idate.org
Image credit: U.S. Department of Transportation
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MOBILITÀ ELETTRICA
Secondo i ricercatori di RSE, entro il 2020 le auto elettriche potranno eguagliare le prestazioni e i costi dei tradizionali veicoli con motore a combustione interna
18.02.2014
Testo dell’articolo
Lo scenario analizzato nella monografia di RSE considera al 2030 un’elevata diffusione di veicoli elettrici con 10 milioni di veicoli in tutta Italia concentrata per il 50 per cento nelle grandi città. L’analisi valuta l’aumento annuale dei consumi di energia elettrica dovuto alla mobilita come inferiore al 5%, con una riduzione delle importazioni di energia primaria pari a circa 1,8 miliardi di euro e un miglior sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile non programmabili.
Nella parte conclusiva sono presentate le vie che dovranno essere percorse per alimentare la diffusione del veicolo elettrico e per capitalizzare, in termini economici e ambientali, i vantaggi che questa comporta. In particolare sono considerati aspetti tecnico-normativi, le facilitazioni funzionali e dei sistemi di ricarica. Le previsioni indicano una tendenza di miglioramento delle prestazioni che porteranno entro il 2020 il prezzo di una piccola utilitaria elettrica – con batteria di circa 20 kWh e autonomia reale di circa 150 km – ad eguagliare quello di un modello omologo con motore a combustione interna.
Testo redatto su fonte Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. del 17 febbraio 2014
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TRASPORTO URBANO
Sperimentato su strada Mhybus, il primo autobus in Italia alimentato con una miscela di idrogeno e metano che riduce del 15% la CO2 emessa
19.01.2014
Testo dell’articolo
La sperimentazione su strada ha dimostrato che la presenza del 2% di idrogeno nel carburante permette di ridurre del 15% la CO2 emessa, grazie al minor contenuto di carbonio della miscela e alla migliore combustione indotta dalla presenza dell’idrogeno. Oltre che per gli aspetti tecnici, questo progetto pilota ha avuto valore di apripista per la definizione delle procedure relativa all’omologazione di un nuovo tipo di veicolo per il trasporto pubblico.
Cofinanziato nell’ambito del programma europeo LIFE+, Mhybus nasce da una partnership tra l’ENEA, la Regione Emilia Romagna, la Start Romagna (società di trasporto pubblico dell’area romagnola delle province Forli-Cesena, Ravenna e Rimini), la SOL (società di produzione e commercializzazione di gas tecnici ed industriali) e l’ASTER (società consortile tra Regione Emilia-Romagna, Università, CNR, ENEA, Associazioni di categoria e Unioncamere). Il Mhybus utilizzato da Start Romagna lungo la linea 8 di Ravenna è un veicolo Breda MenariniBus con motore Mercedes, modificato per l’alimentazione a idrometano.
L’ENEA ha svolto le sperimentazioni per la messa a punto del propulsore alimentato con una miscela di metano ed idrogeno al 15% in volume, fornendo supporto per ottenere le autorizzazioni per l’esercizio sperimentale su strada. L’ENEA ha poi eseguito le rilevazioni delle emissioni e delle prestazioni energetiche del mezzo durante tutta la fase sperimentale di trasporto pubblico a Ravenna. L’ENEA ha anche svolto indagini per la valutazione della compatibilità dei componenti del circuito di alimentazione del veicolo con l’idrogeno, mettendo a disposizione la propria mini-stazione di rifornimento per idrogeno alla SOL, azienda produttrice della miscela di idrometano.
La sostenibilità ambientale del trasporto pubblico richiede interventi sempre più incisivi per le emissioni di inquinanti frutto della combustione di combustibili fossili. In particolare per la riduzione della CO2 la via da intraprendere è quella della progressiva decarbonizzazione del combustibile sino alla piena attuazione della mobilità elettrica. L’Italia ha già intrapreso la riduzione delle emissioni di CO2 nei trasporti pubblici dotandosi di una vasta flotta di bus a gas naturale in sostituzione dei tradizionali bus con motori diesel. Un ulteriore passo in avanti è adesso offerto dalla possibilità di utilizzare idrogeno insieme al gas naturale riducendo il contenuto di carbonio del combustibile.
Testo redatto su fonte ENEA del 16 gennaio 2014
Image credit: ENEA
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GUIDA AUTONOMA
BRAiVe, veicolo prototipo a guida autonoma sviluppato da VisLab, spin-off dell’Università di Parma, testato in ambiente urbano sulle strade di Kolding (Danimarca)
29.11.2013
Testo dell’articolo
Nel corso della conferenza, la presentazione di BRAiVE e delle funzionalità che permettono ai veicoli di muoversi senza guidatore è stata seguita da più di 700 persone in sala mentre la televisione danese TVS ha trasmesso in diretta l’intero evento. Questa dimostrazione su strada rappresenta un ulteriore importante momento di divulgazione delle ricerche condotte dal laboratorio VisLab dell’Università di Parma affermandone il rilievo a livello internazionale.
VISLAB
Il VisLab, Laboratorio di Visione Artificiale e Sistemi Intelligenti diretto dal Prof. Alberto Broggi, nasce a metà degli anni ’90 e da circa 15 anni si occupa di visione artificiale con particolare attenzione al campo della percezione dell’ambiente stradale tramite telecamere installate a bordo veicolo. Alcuni degli esperimenti portati a termine con successo dal VisLab sono considerati delle pietre miliari nella storia della robotica veicolare e della visione artificiale. Il gruppo è conosciuto dagli esperti del settore di tutto il mondo e conduce le sue ricerche in collaborazione con le principali industrie ed alcuni tra i più importanti centri di ricerca del settore automobilistico a livello internazionale. Dal 2009 il VisLab è diventato uno spin-off accademico dell’Università di Parma e si occupa non solo della ricerca di base ma anche del trasferimento delle tecnologie sviluppate a campi quali quelli industriale, marino ed agricolo.
Testo redatto su fonte VisLab del 25 novembre 2013
Image credit: VisLab
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SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTI
ITS: tecnologie avanzate e sistemi ICT per incrementare la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità delle modalità di trasporto di persone e merci
08.09.2013
Testo dell’articolo
In questo contesto l’innovazione tecnologica può fornire un valido supporto. L’Information & Communication Technology (ICT), infatti, sta rivoluzionando questo mondo grazie alle innovazioni sui veicoli, sui sistemi di segnalazione stradale, sulla rilevazione del traffico e sui sistemi di intrattenimento e informazione.
I sistemi di Trasporto intelligente ITS (Intelligent Transport Systems) sono applicazioni avanzate che, senza essere dotate di intelligenza in senso proprio, mirano a fornire servizi innovativi: sono uno strumento fondamentale per il governo della mobilità, la sicurezza stradale e lo sviluppo di un modello di mobilità sostenibile. Gli ITS possono essere sinteticamente definiti come l’insieme di procedure, sistemi e dispositivi che consente attraverso la raccolta, l’elaborazione e la distribuzione di informazioni di migliorare la mobilità, di ottimizzare tutte le modalità di trasporto di persone e merci, nonché di verificare e quantificare i risultati raggiunti.
Essi nascono dall’applicazione ai sistemi di trasporto delle tecnologie ICT per l’erogazione di servizi avanzati utili a incrementare l’efficienza delle infrastrutture, l’efficacia della rete di trasporto e la sicurezza degli utenti. Per questo gli ITS integrano le telecomunicazioni, l’elettronica e le tecnologie dell’informazione con l’Ingegneria dei Trasporti al fine di pianificare, progettare, rendere operativi, sottoporre a manutenzione e gestire i sistemi di trasporto, dando un contributo significativo al miglioramento delle prestazioni ambientali, dell’efficienza, compresa l’efficienza energetica, della sicurezza del trasporto stradale, compreso il trasporto di merci pericolose, della sicurezza pubblica e della mobilità dei passeggeri e delle merci.
Gli ITS relativamente ai diversi modi di trasporto e alla gestione del traffico e consentono a vari utenti di essere meglio informati e di fare un uso più sicuro, maggiormente coordinato e più «intelligente» delle reti di trasporto. Gli ITS raccolgono, elaborano, gestiscono e trasmettono dati relativi ai veicoli, allo stato delle infrastrutture e agli utenti integrandoli tra loro in modo “intelligente”, incrementando l’efficienza delle reti di trasporto nelle città – fornendo ad esempio informazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico – monitorando le caratteristiche dei veicoli che circolano nelle aree green delle città con l’utilizzo delle idonee tecnologie, promuovendo la sicurezza anche attraverso sistemi integrati direttamente nei veicoli. Proprio l’integrazione di infrastruttura, veicolo, domanda e offerta di mobilità consente di affrontare i problemi legati alla mobilità in modo organico e unitario, incrementando la sicurezza, l’efficienza e l’efficacia del trasporto, riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale e migliorando la qualità della vita degli utenti. E’ previsto, quindi, un approccio “di sistema” nel quale informazione, gestione e controllo operano in sinergia, ottimizzando l’uso delle infrastrutture, dei veicoli e delle risorse logistiche in un’ottica multimodale orientata all’efficienza e alla sostenibilità ambientale.
Gli ITS consentono di trasformare, pertanto, i trasporti in un “sistema integrato”, nel quale i flussi di traffico sono distribuiti in modo equilibrato tra le varie modalità, per una maggiore efficienza, produttività e, soprattutto, sicurezza del trasporto. A questo proposito i dati della Commissione europea rivelano che in diverse applicazioni realizzate in paesi dell’UE sono state ottenute riduzioni dei tempi di spostamento nell’ordine del 20%, aumenti della capacità della rete del 5-10% e miglioramenti in termini di sicurezza del 10-15%, grazie alle strategie coordinate di informazione e controllo rese possibili dall’utilizzo delle tecnologie telematiche per i trasporti.
Per approfondimenti: www.ttsitalia.it
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MOBILITÀ ELETTRICA
Nel centro di L’Aquila un innovativo servizio di trasporto pubblico “on demand” fornito di autobus elettrico dotato di sistemi ICT e tecnologie GSM/GPR
12.07.2013
Testo dell’articolo
Il veicolo si avvale di tecnologie in grado di verificare in tempo reale lo stato di carica delle batterie, favorendo l’impiego di un accumulo elettrico minimo e la possibilità di effettuare ricariche parziali ad intervalli predefiniti. I punti di rifornimento sono posizionati lungo il percorso e al capolinea. Per limitare il peso a bordo e ottimizzare i costi di approvvigionamento, le batterie utilizzate sono di dimensioni ridotte.
Tramite il ricorso alle ICT, il sistema è in grado di gestire tutte le richieste di trasporto che di volta in volta perverranno a un apposito sito internet. Dopo un’attenta valutazione delle capacità di trasporto e delle esigenze di ricarica del veicolo, uno speciale algoritmo programmerà il tragitto in base all’orario e alla destinazione dei singoli utenti. In seguito questi ultimi verranno informati, anche tramite sms, sull’effettivo orario di passaggio dell’autobus, al fine di minimizzare gli scostamenti rispetto all’orario richiesto in fase di prenotazione.
A bordo della navetta sono installati sensori dedicati e altri sistemi di analisi che consentiranno di trasmettere in tempo reale a un centro di raccolta dati tutte le informazioni riguardanti il traffico, la posizione del veicolo, lo stato di carica delle batterie e il numero dei passeggeri. L’interazione tra il bus e la struttura di terra deputata alla raccolta dei dati viene realizzata tramite tecnologia GSM/GPR. Le notizie relative alla mobilità potranno essere inviate ad un server urbano per informare i cittadini sullo stato del traffico lungo il percorso della navetta, attraverso l’interazione con i pannelli luminosi dedicati all’infomobilità cittadina.
Testo redatto su fonte ENEA dell’11 luglio 2013
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TRASPORTO METROPOLITANO
Con i suoi 57 km, Pechino ha la più lunga linea metropolitana del mondo dotata dell’avanzatissima tecnologia CBTC per la guida dei treni senza pilota
22.06.2013
Testo dell’articolo
La linea 10 di questa rete fa parte della direttrice esterna, e collega il nord-ovest al sud-est della città. La prima sezione ha aperto i battenti in occasione dei Giochi Olimpici del 2008, mentre la seconda sezione, aperta a fine di dicembre 2012, con circa 30 chilometri di binari e 21 stazioni, mette ora in connessione anche i quartieri sud-occidentali. Con i suoi 57 km di lunghezza il nuovo collegamento è stato progettato per ospitare circa due milioni di passeggeri al giorno, ed ha l’obiettivo è alleviare in modo significativo il carico sulla rete di trasporto della capitale, nonché il traffico automobilistico, con evidenti vantaggi sulla qualità dell’aria e sulla riduzione di emissioni di CO2.
Sulla linea 10 della metropolitana di Pechino viene utilizzata la “Communication Based Train Control” (CBTC), il sistema di guida senza pilota installato a bordo degli 84 treni componenti la flotta, ed è attualmente la più lunga linea metropolitana del mondo dotata di questa avanzata tecnologia. Questa linea è equipaggiata con il sistema di protezione automatica dei treni, un sistema che permette un ottimale “sequenzamento” dei treni commisurato al numero di passeggeri trasportati, offrendo la massima sicurezza, affidabilità e disponibilità nelle operazioni della metropolitana. I dati vengono trasferiti continuamente tra la linea metropolitana e il treno tramite Airlink. Il sistema CBTC controlla i treni sulla linea 10 secondo il principio del blocco automatico, ovvero un blocco mobile che dipende dalla velocità e dagli spazi di frenatura dei treni. Grazie all’azionamento automatico integrato e al controllo dei comandi del freno ATO (Automatic Train Operation), il treno viaggia senza difficoltà e con un’elevata efficienza energetica: si ferma proprio davanti alle porte della banchina, richiede l’apertura sincronizzata delle porte consentendo così il movimento puntuale dei passeggeri.
Tutto questo comporta un minor numero di apparecchiature di terra, come segnali e sistemi di segnalazione di blocco, rispetto alle convenzionali modalità di protezione dei treni, implicando costi di installazione e manutenzione ridotti e, contestualmente, una riduzione della richiesta delle parti di ricambio. Per le sue innovative caratteristiche, la tecnologia CBTC è il sistema di controllo automatico dei treni maggiormente distribuito, ed è utilizzato in tutto il mondo da più di 20 operatori di linee metropolitane.
Testo redatto su fonte Siemens
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